Venerdì 3 gennaio 2025, presso l’auditorium “Mons. Gangemi” del Santuario di San Paolo alla Rotonda, si è tenuta la proiezione del docufilm per la regia di Antonio Melasi “Armo, storie di volontari e migranti”. L’evento ha rappresentato un momento di profonda riflessione su una delle pagine più intense della recente storia di Reggio Calabria, legata ai temi dell’accoglienza e dell’umanità.
Il documentario racconta una vicenda di straordinaria solidarietà che è entrata nella memoria collettiva della città. Attraverso testimonianze e immagini, Melasi ha dato voce a una macchina dell’accoglienza che ha mobilitato un autentico contingente di amore e speranza. Questa straordinaria rete umana è stata capace di rispondere con dignità e rispetto anche dinnanzi al dolore più profondo: quello delle 45 salme giunte al porto di Reggio Calabria il 29 maggio 2016, vittime di un tragico naufragio nel Mediterraneo.
Tra le tante testimonianze presenti nel film c'è anche quella del nostro Parroco don Nino Pangallo che ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria di quanto accaduto, non solo per onorare le vittime, ma anche per sensibilizzare le coscienze e promuovere una cultura della solidarietà e dell’inclusione.
Un documento fatto molto bene che attraverso le immagini ci ha fatto vivere la sofferenza dei migranti e la bellezza del cuore dei nostri concittadini in qualità di accoglienza.
Uno dei momenti più intensi del documentario è dedicato alla realizzazione del cimitero dei migranti di Armo. Questo luogo, nato come atto di carità e rispetto per le vittime, si è trasformato in un simbolo potente. Rappresenta un monito alle istituzioni nazionali ed europee affinché non voltino lo sguardo davanti alla tragedia delle migrazioni e agiscano con responsabilità per salvare vite umane. La proiezione del docufilm “Armo, storie di volontari e migranti” è stata un’occasione preziosa per ricordare che dietro i numeri e le statistiche ci sono vite, storie e speranze, e che solo attraverso un impegno condiviso è possibile costruire un futuro più giusto e umano.
L’accoglienza è il cuore pulsante di una società che vuole definirsi umana. È attraverso gesti semplici ma pieni di amore che si costruiscono ponti e non muri. Ogni atto di accoglienza è un seme di speranza che può germogliare in un mondo più solidale e giusto per tutti.